Presentazione del libro:
Nemico Pubblico pecorelle, lupi e sciacalli
ed. Spinta dal Bass
Saranno presenti Wu Ming e alcuni dei protagonisti del libro
di seguito il commento di Bruno Teghille
Spinta dal Bass, esaurita la prima edizione con vendite in tutta Italia di “NEMICO PUBBLICO, pecorelle, lupi e sciacalli”, ne ha mandata in stampa una seconda con qualche aggiornamento.
Il Grande Cortile è diventato
l’occasione per analizzarne i contenuti in un confronto dal vivo con autori e
protagonisti.
Chiara Sasso, Wu Ming e il
protagonista in assoluto, Marco Bruno, in un partecipato incontro presso il
Polivalente di Villar Dora hanno condotto il pubblico nella rilettura del
percorso di distorsione mediatica che ha caratterizzato l’intera vicenda, nella
condivisione e comprensione della pressione psicologica esercitata su Marco e
sulla sua famiglia, nella scoperta di un giovane impegnato e responsabile che
ha saputo superare i momenti peggiori e, raccontandosi con serena pacatezza,
riscattare pienamente la propria buona fede con la sola colpa di non aver
diffidato della presenza di un’infingarda telecamera.
Il pubblico presente, come
l’intero movimento già aveva fatto, gli ha rinnovato una stima mai venuta meno,
che solo qualche precipitosa e non
rinnovata critica aveva messo in dubbio.
La sceneggiatura di “Sbatti il
mostro in prima pagina”, film facilmente profetico del 1970, diventa un manuale
non per una ma per decine di testate e emittenti televisive: un meticoloso percorso
studiato a tavolino per gettare Marco nell’esecrazione collettiva, confidando
di trascinare con lui l’intero Movimento No Tav.
Purtroppo la realtà supera spesso
la fantasia e, in questo caso, misero mano nella partita non solo editori
faziosi e spregiudicati ma figure istituzionali di variegato nonché elevato
spessore, forse troppo elevato. Forse motivate dalla corrispondente elevatezza
della posta in gioco.
Risultato immediato: Luca ancora
gravissimo in ospedale vilmente offeso su immondi quotidiani, azioni improvvide
e sgangherate delle forze dell’ordine a ripetizione, dilagante e crescente
simpatia per i No Tav in tutta Italia, rinata attenzione sui motivi di
contestazione dell’opera. Tutto spazzato via!
Encomio!
Un milite, bardato coma
Brancaleone alle crociate, riesce a resistere alla tentazione di rompere la
testa a un disarmato contestatore, un ragazzo, già uomo e padre, che nella
breve pausa tra un turno di lavoro e l’altro si è unito a migliaia di altri nel
resistere, nel difendere la propria Valle, nel fermare un progetto devastante,
inutile e dannoso.
Un contestatore che fa uso dello
strumento più innocuo e onesto: la parola.
Un lungo monologo dove stempera
la rabbia e il risentimento iniziali in toni via via più pacati, dove il famoso
“pecorella” è diventato perfettamente comprensibile anche destinatario.
L’impassibilità di chi aveva poco
o nulla da eccepire diventa motivo di encomio, assurge a nobile espressione
dello Stato. Il cittadino Marco Bruno, per avvalorare questa assurda tesi,
diventa una belva disumana, l’esemplificazione della rabbia, della violenza,
dell’intento sovversivo di chi non ha rispetto per questo Stato, fortemente
rappresentato da questa nuova virtuosa specie di “bugianen” in casco blu.
Balle spaziali ma missione
compiuta, la Valle di
Susa deve essere e, ogni volta che solleva dubbi o svela smaccate menzogne, deve
tornare a essere esclusivamente un problema di ordine pubblico.
Alle decisioni devono provvedere
le granitiche maggioranze trasversali che hanno condotto al tracollo il Paese,
chi disturba deve essere spazzato via..
Questo libro rende giustizia a
Marco, alla verità e ai pochissimi giornalisti che seppero restare fuori dal
coro ma purtroppo non corregge l’esito di questa spropositata concentrazione di
fuoco, vincente in quell’occasione ma perdente per l’intero Paese, dominato da
un’oligarchia incapace di esprimere null’altro che intrecci e connivenze ai più
infimi livelli e il proprio disprezzo assoluto per milioni di cittadini.
BT