Domenica 13/10/2013

Villardora polivalente ore 15:30
Presentazione del libro:
Nemico Pubblico pecorelle, lupi e sciacalli
ed. Spinta dal Bass
Saranno presenti Wu Ming e alcuni dei protagonisti del libro


di seguito il commento di Bruno Teghille


Spinta dal Bass, esaurita la prima edizione con vendite in tutta Italia di “NEMICO PUBBLICO, pecorelle, lupi e sciacalli”, ne ha mandata in stampa una seconda con qualche aggiornamento.
Il Grande Cortile è diventato l’occasione per analizzarne i contenuti in un confronto dal vivo con autori e protagonisti.
Chiara Sasso, Wu Ming e il protagonista in assoluto, Marco Bruno, in un partecipato incontro presso il Polivalente di Villar Dora hanno condotto il pubblico nella rilettura del percorso di distorsione mediatica che ha caratterizzato l’intera vicenda, nella condivisione e comprensione della pressione psicologica esercitata su Marco e sulla sua famiglia, nella scoperta di un giovane impegnato e responsabile che ha saputo superare i momenti peggiori e, raccontandosi con serena pacatezza, riscattare pienamente la propria buona fede con la sola colpa di non aver diffidato della presenza di un’infingarda telecamera.
Il pubblico presente, come l’intero movimento già aveva fatto, gli ha rinnovato una stima mai venuta meno,  che solo qualche precipitosa e non rinnovata critica aveva messo in dubbio.
La sceneggiatura di “Sbatti il mostro in prima pagina”, film facilmente profetico del 1970, diventa un manuale non per una ma per decine di testate e emittenti televisive: un meticoloso percorso studiato a tavolino per gettare Marco nell’esecrazione collettiva, confidando di trascinare con lui l’intero Movimento No Tav.
Purtroppo la realtà supera spesso la fantasia e, in questo caso, misero mano nella partita non solo editori faziosi e spregiudicati ma figure istituzionali di variegato nonché elevato spessore, forse troppo elevato. Forse motivate dalla corrispondente elevatezza della posta in gioco.
Risultato immediato: Luca ancora gravissimo in ospedale vilmente offeso su immondi quotidiani, azioni improvvide e sgangherate delle forze dell’ordine a ripetizione, dilagante e crescente simpatia per i No Tav in tutta Italia, rinata attenzione sui motivi di contestazione dell’opera. Tutto spazzato via!
Encomio!
Un milite, bardato coma Brancaleone alle crociate, riesce a resistere alla tentazione di rompere la testa a un disarmato contestatore, un ragazzo, già uomo e padre, che nella breve pausa tra un turno di lavoro e l’altro si è unito a migliaia di altri nel resistere, nel difendere la propria Valle, nel fermare un progetto devastante, inutile e dannoso.
Un contestatore che fa uso dello strumento più innocuo e onesto: la parola.
Un lungo monologo dove stempera la rabbia e il risentimento iniziali in toni via via più pacati, dove il famoso “pecorella” è diventato perfettamente comprensibile anche destinatario.
L’impassibilità di chi aveva poco o nulla da eccepire diventa motivo di encomio, assurge a nobile espressione dello Stato. Il cittadino Marco Bruno, per avvalorare questa assurda tesi, diventa una belva disumana, l’esemplificazione della rabbia, della violenza, dell’intento sovversivo di chi non ha rispetto per questo Stato, fortemente rappresentato da questa nuova virtuosa specie di “bugianen” in casco blu.
Balle spaziali ma missione compiuta, la Valle di Susa deve essere e, ogni volta che solleva dubbi o svela smaccate menzogne, deve tornare a essere esclusivamente un problema di ordine pubblico.
Alle decisioni devono provvedere le granitiche maggioranze trasversali che hanno condotto al tracollo il Paese, chi disturba deve essere spazzato via..  

Questo libro rende giustizia a Marco, alla verità e ai pochissimi giornalisti che seppero restare fuori dal coro ma purtroppo non corregge l’esito di questa spropositata concentrazione di fuoco, vincente in quell’occasione ma perdente per l’intero Paese, dominato da un’oligarchia incapace di esprimere null’altro che intrecci e connivenze ai più infimi livelli e il proprio disprezzo assoluto per milioni di cittadini.
BT